STEVE HOWE  di Alberto Guizzetti

 

Considerato uno dei chitarristi  attuali migliori al mondo, Steve Howe  è un musicista versatile in grado di combinare  stili rock, jazz,  classici e country. Come membro degli Yes, ha contribuito a sviluppare il movimento rock progressivo agli inizi degli anni 70,  estendendo notevolmente i confini della musica rock. Le canzoni degli Yes,  molte delle quali superavano la durata di dieci minuti, divennero vetrine  delle progredite abilità d’improvvisazione di Howe. Oggi, Howe continua a espandere i suoi orizzonti musicali  come solista.

 

Background

1947 Steve Howe nasce l’8 Aprile nel Nord di Londra, a Holloway

1959 Riceve, come regalo di Natale, la sua prima chitarra, una acustica a f-hole

1964 Howe fa la sua prima registrazione nel singolo dei Syndicats, “Maybellene/True To Me”

1966 Inizia a suonare con gli In Crowd

1968 Steve forma i Tomorrow, con Keith West e  mette a segno (ottiene) un successo con  “My White Bicycle”. Lascia, poi, il gruppo e crea i Bodast.

1969 Steve va in tour come chitarrista di P.P. Arnold, facendo da supporto a Delaney e Bonnie, i quali hanno Eric Clapton alla chitarra

1970 Howe entra a far parte del gruppo degli Yes, unendosi a Jon Anderson, Chris Squire, Bill Bruford e Tony Kaye.

1971 Gli Yes fanno uscire  “Fragile”

1975 Howe pubblica il suo primo album da solista, “Beginnings”

1977 Ottiene il voto di  “Best Overall Guitarist” nel sondaggio d’opinione dei lettori di Guitar Player

1980 Gli Yes si sciolgono

1981 Howe crea il gruppo degli Asia, con John Wetton, Geoff Downes e Carl Palmer.  Le 5 nomine consecutive al titolo di

        “Best Overall Guitarist” ottenute mediante il sondaggio d’opinione  del Guitar Player gli permette di farlo inserire

        nella “Gallery Of  The Greats” (lett. Galleria dei Grandi) della rivista, un onore, a quel tempo, condiviso solamente da

       15  chitarristi al mondo.

1983 Dopo essere stato vincitore per ben 5 volte del titolo di “Best Overall Guitarist” (lett Migliore Chitarrista al mondo)

        nel sondaggio dei lettori di Guitar Player, Howe  entra nella “Gallery Of  The Greats” della rivista.

1984 Howe lascia gli Asia e forma i GTR con Steve Hackett, Max Bacon, Phil Spalding e Jonathan  Mover.

1988 Il gruppo Anderson, Bruford , Wakeman e Howe e’ formato

1991 Anderson, Bruford, Wakeman  e Howe si uniscono a Trevor Rabin, Chris Squire , Tony Kaye e Alan White ,

        formando  cosi’ un nuovo allineamento degli Yes. La band pubblica l’album “Union” e fa un tour.

1992 Produce un album per Martin Taylor,  eccellente chitarrista inglese di jazz ,  e pubblica il suo album, “Turbulence”

Le influenze

Durante la sua adolescenza, Steve amava ascoltare i dischi dei suoi genitori, come, per esempio, Mantovani, Lawrence Welk, e Les Paul e Mary Ford. Il primo disco che si comprò fu un disco di Bill  Haley, che gli fece venir voglia di imparare a suonare la chitarra. “Iniziai ad avere questa passione per la chitarra/stimolo di suonare la chitarra  durante gli esordi del rock n’roll” -ricorda - “Questa musica  mi faceva sentire la necessità di muovermi.. Saltavo per la casa, dinnanzi ai miei genitori inorriditi, rompendo, di tanto in tanto, anche  pezzi di mobili. Ha fatto uscire la parte più selvatica di me stesso che non conoscevo”.Howe ebbe la sua prima chitarra all’età di 12 anni, e imparò da solo a suonare canzoni dei primi chitarristi rock, come Chuck Berry, Link Wray, Mick Green con Johnny Kidd and the Pirates, James Burton con Ricky Nelson e Carl Perkins. Il brano strumentale “Sleepwalk” di steel guitar di Santo e Johnny lo indusse ad imparare a  come  suonare una steel guitar  piu’ avanti , durante la sua carriera. Il brano strumentale degli Shadow “Apache” era una delle canzoni preferite da Howe.  Gli piaceva anche suonare il blues. “Molta della musica che amavo ascoltare spaziava da Lightnin’Hopkins, Big Bill Bronzy, Muddy Waters, Buddy Gay degli esordi.”- ribadisce- “ Avevo qualcosa del suonatore blues, ma l’ambientazione in cui stavo suonando non era blues. Non considero blues niente di tutto ciò che io abbia registrato negli ultimi 25 anni”.Anche i chitarristi country e pop ebbero un effetto profondo. Chet Atkins lo influenzò tremendamente, in particolar modo l’album Teensvill.  A Howe piaceva anche la musica di Jimmy Bryant,  sia i suoi duetti con il suonatore di pedal steel guita Speedy West, che le sue registrazioni con Tennessee Ernie Ford. Tra gli altri favoriti di Howe ricordiamo Les Paul e Les Spann.  Fu il fratello piu’ grande di Steve a fargli scoprire la musica jazz e ben presto Barney Kessel divenne il suo preferito. Amava anche gli stili di musica di Kenny Burrel, Djiango Reinhardt, Tal Farlow, e Charlie Christian, e più tardi sviluppo’ un gusto anche per la musica di Wes Montgomery.  All’età di 18 anni, Howe aveva iniziato ad interessarsi anche alla musica classica, Vivaldi in particolar modo.. I suoi chitarristi classici preferiti comprendono  Julian Bream e Carlos Montoya. Le influenze piu’recenti di Steve comprendono il chitarrista brasiliano Leo Browser, il suonatore di chitarra classica Carlos Barnell e il chitarrista celtico Martin Simpson. Sebbene molte delle sue influenze  siano state costituite da  eccellenti suonatori tecnici, Howe preferisce alla tecnica., il sentimento e la sfumatura  “Mi metto in relazione (mi sento piu’vicino a) più con George Harrison che con George Benson”- commenta Howe. Ha volutamente evitato di prender lezioni, ritenendo che sia più importante per un suonatore  scoprire il suo stile permettendo alla propria personalità di emergere attraverso/mediante la sperimentazione sullo strumento.” Non so leggere la musica” - sottolinea - “Non so suonare la chitarra  al di là di quanto necessiti per il  mio stesso interesse”.

Approccio e Stile

Sebbene Howe non abbia  alcuna formazione musicale e non sappia leggere la musica,  possiede un sofisticato senso armonico, ritmico e melodico .  Il suo stile e’ un conglomerato di diverse influenze, e nei righi  che suona si possono ben ritrovare  tracce  di rock, country jazz e musica classica. Di solito, Howe preferisce suonare barrè G e forme per accordi C  in opposizione al barrè E e alle forme A preferite, invece, da gran parte dei chitarristi rock. Ha, anche, sviluppato diverse notevoli  sonorità per accordi . Come molti chitarristi jazz, usa spesso un  approccio con accordo da assolo ( ?), mescolato, a volte, a righi a nota singola. Quando suona gli  asoli, Howe tende ad evitare la nota radicale, e si concentra sul minore relativo o sul settimo minore relativo ( ?). I suoi asoli spesso si basano su scale Mixolydiane, e ama suonare motivi diatonici su e giu’ per il neck della chitarra.  Una delle sue tipiche segnature  e’ costituito da un motivo posto in sequenza che ruota ciclicamente attraverso  diversi ottavi ( ?),  producendo cosi’ un effetto a chiamata e a risposta.

Tecniche

Poichè suona molti stili diversi, Howe usa, sulla sua chitarra, molte tecniche. Tiene il  pick con il pollice della mano destra e l’indice, e usa le tre dita libere per pizzicare (fingerpick) le corde. Sebbene , di solito, flatpick le sue corde e i righi, a volte suona con lo stile alla Travus-or -Atkins, suonando un ‘alternante motivo (struttura) a nota bassa con il pick, mentre  pizzica una melodia sulla corde soprane con le punta delle dita.  Si può ascoltare un esempio di questa tecnica nel brano “The Valley Of Rocks” (The Grand Scheme Of Things) e in “Clap” (The Yes Album).  La sua tecnica del picking con la mano destra spesso fa anche uso del   tremolo e del cross picking. Egli muove la sua mano destra verso vari punti lungo la corda per ottenere variazione di tonalità. La sua tecnica della mano sinistra  fa ampio uso di pull-offs per aprire le corde ( ? oppure per corde aperte) e fraseggi  di staccato e legato.

Il suonatore

Molti degli assoli di Howe comprendono righi a corda singola che egli suona su e giù per il neck . Egli preferisce questo approccio ai modelli convenzionali lungo varie corde,  perchè sente che la tonalità e’ più consistente. Uno delle sue tipiche segnature ( ?) e’costituita da una scala di accordi ascendenti suonata  in combinazione (insieme con ) a  diverse  note a bordone aperto  producente un effetto  risonante simile alla chitarra a 12 corde.  Ama anche la variazione tonale  (di tonalità) ottenuta usando finger slides , legature e trilli di hammer-on, in opposizione alla tecnica di picking ogni nota.

La Strumentazione

Chitarre, Corde e Picks

La prima chitarra di Howe fu una chitarra acustica  a foro f, che gli fu regalata dai suoi genitori per Natale , quando aveva 12 anni. Più tardi,  decise che voleva veramente una chitarra elettrica, cosi si comprò da un amico una Guyatone LG50. Questa e’la chitarra con la quale suonava quando era con i Syndicats. La sua chitarra seguente  fu una chitarra elettrica Burns Jazz. Nel 1964, Howe si comprò da Selmer music di Londra  una nuovissima Gibson ES-175D. E’rimasta il suo strumento principale  ed e’stata utilizzata in quasi tutti i dischi che ha fatto.. “Quando, nel 1971,  andai in America per la prima volta con gli Yes, avevo ancora soggezione della mia 175”- egli disse in  The Steve Howe Collection”. “Me la portavo dietro come se stessi portando i gioielli della corona.  Oggi, provo la stessa identica cosa nei suoi confronti”. La chitarra e’ quasi  un ferro vecchio ( ?), ad eccezione della manopola del volume, del tone e del pick up e degli spinotti del tuning.. Ha anche  girato il pickup a ponte humbucking  per cambiare tonalità. Da allora, ha accumulato una collezione di più di 100 chitarre, gran parte delle quali  egli usa negli studi di registrazioni e nei dischi, e che comprende parecchie  chitarre elettriche archtop (con il top ad arco ?) (una Gibson Super 400 una Gibson ES-5- Switchmaster, Gretsch 6120, e una Heritage Sweet 16), delle chitarre elettriche semi-hollow (una Gibson ES-345TD del 71, una Gibson ES Artist degli anni 80, e una Rickenbacker 360), e delle solidbodies . Howe ha avuto diverse Gibson Les Pauls,  comprendenti una Custom con 4 pickups, uno stravagante  modello Les Pauls, e una coppia di Les Paul Juniors.Altre solidbodies preferite comprendono una Fender Tele del 55 con un pick up humbucking nella posizione del neck, una Fender Broadcaster, e una Fender Stratocaster del 67. Il modello Steinberger GM4T e’ una della sue attuali chitarre solidbody preferite. Possiede anche molte chitarre a doppio neck e a 12 corde, compreso una Gibson EDS1275 con neck a 6 e a 12 corde, una Danelectro a 12 corde, una Steinberger a 12 corde, e una Rickenbacker a 12 corde. Sovente, ha anche suonato una Coral Sitar elettrica nei dischi o durante i concerti. Agli inizi degli anni 70, iniziò a suonare una chitarra elettrica addominale a percussione e ben presto divenne una parte integrante del suo tipo di suono. La sua preferita e’ una Fender Dual  6 double neck steel (a doppio neck) con un neck accordato su Fm  (E, B, E, Ab, B, E) e l’altro su  sintonie’ standard (normali).  Possiede, inoltre anche una chitarra steel a pedale  Sho-Bud e chitarre lap steel  Gibson e Fender. Le chitarre acustiche costituiscono un’altra parte importante della collezione di Howe. Per parecchi anni, la sua principale chitarra acustica a corde d’acciaio e’stata una Martin 00-18 del 53,  che usò per registrare “Clap”, la sua composizione preferita. Piu’ recentemente,  i suoi favori vanno per  una chitarra acustica Scharpack SK fuori serie, prodotta su ordinazione, costruita in Olanda. Fin d’allora,  si e’ fatto imprestare da Chris Squire una Guild a 12 corde per registrare “And You And I”.  Howe e’ stato appassionato di chitarre acustiche a 12 corde. La sua preferita e’ una Martin J12-65M, e possiede anche una Guild F212CR-NT. Altre chitarre steel acustiche della sua collezione usate spesso comprendono una Martin OM-45, e una Gibson Country Western.  Possiede anche  delle chitarre acustiche archtop (con top ad arco) Gibson  L-4C e Gibson L-5.  A causa del suo interesse per la chitarra classica, Howe si e’ procurato alcuni strumenti  in corda di nylon. La sua chitarra classica principale e una Kohno No 10 del 73. Suona anche una  chitarra flamenco master Jose Ramirez 1A del ’76 e una chitarra elettrica Chet Atkins CE, che utilizza quando e’ sul palco. Durante gli anni 70, Howe  suonava la chitarra con uno spesso pick di plexiglass. Oggi, preferisce un pick  convezionale a calibro pesante. Utilizza  corde Martin a calibro leggero sulle sue chitarre acustiche e  corde Gibson a medio calibro su quelle elettriche. I calibri che usa sulla sua ES-175 sono : .012, .012, .015, .028, .044, .056

Amplificatori, Effetti ed Espedienti

Il primo amplificatore di Steve fu un piccolo modello Guyatone che gli arrivò con la sua  chitarra. Più tardi,  passò a un Watkins Dominator, poi a un Fender Tremolux, che usava con i Syndicats. Nel 1966, acquisi’ un Vox AC50 ed iniziò a ad usare un solid-state Vox AC100, quando si uni’ ai Tomorrow,  sebbene questo creò notevoli problemi perchè si rompeva continuamente. Poi, Steve acquistò diverse Head  Fender Dual Showman e cabinets Dual Showman. Inizò ad usare un Fender Super Reverb dopo che gli Yes registrarono “Fragile”. Gia’ dal 1978, egli suonava con 3 tops Fender Twin Reverb e 6 cabinets Twin.  Sul palco, utilizza correntemente una combinazione di amplificatori Fender Twin Reverbs e Marshall.  Spesso usa gli stessi amplificatori anche quando suona in studio. Possiede diversi amplificatori Gibson, compreso un EH-150 degli anni 30, un solid state Lab Series degli anni 70 per  le registrazioni, A volte, suona mediante un cabinet a speaker roteante Leslie.    Ha sempre utilizzato un’ampia varietà di effetti. “Riuscivo ad entrare virtualmente in possesso degli effetti lo stesso giorno in cui uscivano”- egli fece notare  in  The Steve Howe Collection. Alcuni dei suoi effetti preferiti , durante i  primi anni degli Yes, comprendevano  un Echoplex, Marshall e Maestro per toni increspati un wah-wah Cry Baby, pedale per il volume Fender e un modulatore ad anello. Amava anche usare il reverb e il tremolo del suo amplificatore. Più di recente  preferisce usare un distorsore Electro-Harmonix Big Muff, un ritardo digitale Roland SDE-3000, un reverb digitale Roland SRV-2000, un Eventide Harmonizer, un unità  multi-effetti Yamaha SPX-90 e uno strumento di supporto  E-Bow  sostenuto a mano . Howe ha sperimentato diversi sistemi sintetizzatori per chitarra. Nel 1975, usò il Synthesear di Walter Sear. Più tardi,  acquistò un Roland GR-300 e un GR-700, i suoi sintetizzatori per chitarra preferiti. Ha anche suonato sintetizzatori per chitarra Stepp e Ibanez.

Con Parole Sue

“Non mi e’ mai piaciuto il modo di suonare la chitarra “alla moda”. Sono sempre stato un chitarrista leggermente tradizionale. Il classico e il jazz mi influenzano molto, ma la mia musica non viene fuori uguale, e sono lieto di ciò”

Guitar Player, Aprile 1973

 

“Sarei metà del chitarrista che in realtà sono se fossi andato sempre con lo stesso suono. Per me, la chitarra elettrica non sono le note che tu suoni quanto piuttosto quello che succede quando tu suoni. Mi piace la parte, mi piace la melodia ma ci deve essere principalmente  qualche testo per il suono, altrimenti qualsiasi cosa voi suoniate  sembrerà insignificante”

Guitar Player, Ottobre 1993

 

“Molto di ciò che faccio e’ puro e semplice bluff. Un’incredibile  quantità di esso  consiste nella sfacciataggine di fare qualcosa, anche se non sai cosa stai facendo. Questo è  creatività”

brano tratto da un intervista mai pubblicata prima

 

Cosa Dicono Di Lui

“Ricordo che Steve Howe era solito suonare l’armonica quando era con gli Yes.  Ero attirato da quel suono perchè era molto delicato.”

The Edge, Guitar Player, Giugno 1985

 

“Occupare il posto che ,una volta, era di Steve Howe non e’ una cosa facile da farsi. Amavo il modo di suonare di Steve Howe.”

Vinny Burns degli Asia, The Guitar Magazine, Marzo 1993

 

“Era grandioso ascoltare un ragazzo suonare la chitarra cosi pulita’, perchè quando io iniziai a suonar lo feci sempre con le chitarre acustiche, per cui era gradevole ascoltare qualcuno che evitava il suono normale in voga in quel momento, il suono distorto Les Paul.”

Steve Stevens, The Guitar Magazine, Giugno 1993

Discografia

La sua prima registrazione e’ avvenuta in “Maybellene”/”True To  Me”, dei Syndicats, per i quali egli diede la sua partecipazione anche in “Howlin’ For My Baby “/”What To Do”  e “On The Horizon”. Nel 1968,  suono’ nell’album “Tomorrow” dei Tomorrow,  contenente il  successo psichedelico “My White Bicycle”. Subito dopo, si uni’ aic Bodast, registrando, con loro, un album che, dopo che Howe lo ebbe  rimixato, venne infine pubblicato nel 1988 come “The Early Years - Steve Howe With Bodast”. Il suo miglior lavoro si ha negli albums che  produsse con gli Yes : “The Yes Album”, “Fragile”, “Close To The Edge”, “Yessongs” (dal vivo), “Tales From Topographic Oceans”, “Relayer”, “Yesterdays” (una raccolta), “Going For The One”, “Tormato”, “Drama”, “Yesshows” (dal vivo), “Classic Yes” (una raccolta), e “Union”. La raccolta di 4 CD  “Yes Years” e il doppio  CD  “Yes Story” fornisce un ottima panoramica della musica di Howe con gli Yes. Negli anni 80,  Howe registro’/fece con diversi gruppi i seguenti dischi : con gli Asia - “Asia, Alpha, Aqua “ (1992) ; con i GTR - “GTR” ; con Anderson, Bruford, Wakeman, Howe - “Anderson, Bruford, Wakeman, Howe”. Gli album da solista di Steve contengono tutti  ottimi esempi del suo modo di suonare). Sono : “Beginnings”, “The Steve Howe Album”, “Turbulence” e “The Grand Scheme Of Things”. Ha anche contribuito con il brano “Sharp On Attack” per la raccolta “Guitar Speak” ed esecuzioni dal vivo di “Clap” e “Wurm” in  “Night Of The Guitar”.

Session Man in Studio di Registrazione

Nel 1967, Howe suonò (come ospite) in “Excerpt From A Teenage Opera  (Grocer  Jack)” di Keith West.  Ha registrato con West i singoli “Sam”/”Thimble Full Of  Puzzles” e “On A Saturday”/”The Kid Was A Killer” . Durante gli anni 70, ha suonato negli album “Lou Reed” di Lou Reed, “Six Wives of Henry VIII” di Rick Wakeman e “Ramshackled” di Alan White. Durante gli anni 80,  ha fatto la sua apparizione in “Industry Standard” di Dixie Dreg, “Welcome To The Pleasure Dome” e “Liverpool” dei Frankie Goes To Hollywood , “Secret Wish” dei Propaganda, “Transportation” di Billie Currie, “Seraphim” di Paul Sultin, “Say Something” di Andy Leek e “Animal Logic” degli Animal Logic. Le sue sessioni registrate in studio durante gli anni 90 comprendono “Innuendo” dei Queen e “Size Isn’t Everyting” dei Bee Gees.